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AUTENTICITÀ - 
Il coraggio di essere noi stessi.
IL NUOVO PROGETTO DI Veronica Maltoni

12 NOVEMBRE 2022, Forlì

ABOUT ME

La fotografia è il mezzo attraverso il quale mi metto in contatto con le persone dal 2009. Avere la macchina giusta e il l’obiettivo di un certo tipo è importante, ma quello che nel mio modo di fotografare è davvero indispensabile, è l’Empatia.

Mi chiamo Veronica Maltoni e per 13 anni ho fotografato tantissime donne, con l’obiettivo di farle vedere sotto una nuova luce, di dimostrare che la loro percezione di se è parziale. Ho innumerevoli storie di ragazze che in lacrime non si riconoscevano in foto…”ma sono io?” Dietro questa domanda ci sono tante riflessioni che si potrebbero fare.. ma quella che più mi interessa è… 

...quando scopri un’altra donna dentro di te, in che modo questa informazione porta un cambiamento nella tua vita e nelle tue scelte?

2013, IL PRIMO PROGETTO

Nel 2013 ho dato avvio ad un progetto incentrato sul femminicidio, in uno studio estremamente fai-da-te, nello scantinato di casa mia, nel quale hanno partecipato con mia grande sorpresa donne da tante regioni. A distanza di 10 anni ho pensato di togliere il velo a questo progetto che ha inevitabilmente preso polvere, e riscoprirlo con una maturità diversa, allargando le collaborazioni e la tematica, riconoscendo che viviamo in una
condizione sociale in cui la problematica non ha fatto passi in avanti, anzi.

Vorrei ritrovarvi davanti al mio obiettivo,

per ricordarci quanto sia fondamentale l’ascolto di noi stesse, della nostra autenticità, che a volte purtroppo non collima con il cosa sarebbe meglio o con quello che le altre persone si aspettano da noi. Tante volte certe relazioni tossiche di qualsiasi genere esse siano, si possono interrompere con un maggiore ascolto di sé, con una visione lucida di cosa ci rende davvero felici. E prima di pensare all’azione, è importante ri-abituarci ad ascoltare quello che il nostro corpo ci chiede. È un processo non facile ed è importante chiedere aiuto se lo si necessita.

Vi aspetto in sala di posa per dare voce insieme a questo messaggio.

FAQ

Le domande più frequenti.

Vi aspetto in via Padulli a Forlì, presso Deposito Zero il 12 Novembre dalle 14 alle 20. Necessario prendere il proprio appuntamento.

Il progetto è indirizzato a tutte le donne di qualsiasi età, forma, colore. Non ci sono limiti, se non venire credendo nel progetto e firmare una liberatoria per totale utilizzo delle immagini.

A differenza dalla volta precedente, la partecipazione al progetto richiede un pagamento di 10€ come contributo alle spese del progetto perchè questa volta ho scelto un ambiente professionale. Compresi nella cifra verranno consegnati tutti gli scatti utili via mail non appena saranno elaborati. 
Il pagamento può avvenire tramite contanti o satispay.

Nella scorsa edizione, le foto avvenivano senza veli, quindi nudi o semi-nudi. Questa volta lascio libertà, anche se adoro il nudo, ma in caso non ci si voglia spogliare, si richiede un abbigliamento super minimale senza fantasie sugli abiti.

Si consiglia di arrivare curati, per chi si sente più a suo agio, può venire truccato e consiglio il mascara per mettere in risalto gli occhi.

Potete contattarmi via email a veronicamaltoni@gmail.com e vi propongo man mano gli orari disponibili. 
I posti sono limitatissimi. 

Ogni appuntamento avrà una durata di scatto di 5 minuti con un totale massimo di 10 minuti per cambiarsi. Le foto saranno tutte in bianco e nero, utilizzando a nostro favore luci e ombre nel mio stile. Se volete posare in un modo che preferite, potete tranquillamente comunicarlo, oppure vi guiderò io nelle pose.
L’ arrivo in orario è ben gradito per un corretto svolgimento del progetto.

LE COLLABORAZIONI

Noi tutte dovremmo vivere nel nome delle donne che immaginavamo di essere quando eravamo delle bambine. Fagocitate però dalla frenesia quotidiana, da standard e performance sempre più grandi, da incessanti pregiudizi e da una società che ci è talvolta nemica, lo abbiamo dimenticato. Ci ritroviamo, così, a sopravvivere; trascurando di onorare quel miracolo che è la nostra vita, continuando a dare per scontato le funzioni straordinarie che ogni giorno il nostro meraviglioso corpo compie per noi: il tripudio di colori che i nostri occhi ci permettono di ammirare, i chilometri che le nostre gambe ci permettono di percorrere, il calore che grazie alle nostre braccia siamo in grado di trattenere. Un ritorno all’essenziale, alla nostra instintualità primordiale: è questo ciò che ci può salvare. Veronica Maltoni offre al pubblico femminile un’opportunità di catarsi e raccoglimento, un ritorno alla frugalità per far emergere ciò che è davvero essenziale, restituendo alla nostra anima il sacrosanto diritto di ascoltare ciò che la nostra pancia ha da raccontarci, invitandoci ad avere il coraggio di seguirci.

estratti della raccolta poetica “Papavero bianco” di Ilaria Spadaccini

@ilariaspadaccini 

 

Ilaria Spadaccini

scrittrice e attivista

Di grande ispirazione in questo progetto, sono state le poesie della meravigliosa Ilaria Spadaccini, la scrittrice di Papavero Bianco, il libro da cui è tratta questa poesia. Un libro che non dovrebbe mancare nelle case. 

LE COLLABORAZIONI

Federica Vignoli

DOTTORE IN PSICOLOGIA E COUNSELOR

La sostanza non è nel cosa si fa, ma nel come lo si fa.
Una donna può mostrarsi in diversi modi e per diversi motivi, per vanità, per divertimento, per uscire dai propri limiti, per sedurre, per osare, per arrivismo, per lavoro… Davanti ad un pittore, ad uno scultore, in un film per interpretare un personaggio… Oppure davanti ad una fotografo per raccontare quanto si senta bene con se stessa e col proprio corpo o almeno quanto desideri procedere in quella direzione; per rivelarsi così com’è, con tutte le sue luci e le sue ombre che, in equilibrio, danno sapientemente forma al suo esistere.
Per sganciarsi dunque dal fuoco incrociato di stereotipi e antichi pregiudizi, che ancora permane prepotentemente e guardarsi dentro, allo specchio o in una fotografia, con gli occhi di chi sa chi è e ha riconosciuto il proprio valore di essere umano, al di là di ogni definizione di genere. Per vedersi e percepirsi nel proprio cammino, con ogni conquista e ogni scivolata, senza inutili condanne, nè false assoluzioni, lucidamente, amorevolmente, con autorevolezza. Sì, una donna può mostrarsi nuda o vestita anche in questo modo, forse più per se stessa che per chiunque altro, per risplendere di sé e godere del piacere di sentirsi bene nella propria pelle, nella propria unicità, spogliandosi, più che dei vestiti, di quell’atavica sensazione di essere imperfetta, sbagliata, indegna, immeritevole. 

Perché da questa posizione il mondo cambia, le relazioni cambiano, da questa posizione molti conflitti si appianano a priori, si è in grado di nutrirsi della propria serenità e non si corre il pericolo di scivolare inconsapevolmente in relazioni velenose, così velenose da essere altamente pericolose, a volte letali.

Una posizione molto spesso da conquistare, certo, che per tante e complesse ragioni ancora non arriva per diritto di nascita, ma che per fortuna oggi è possibile raggiungere grazie ad un’ampia offerta di corsi e percorsi, oltre che al cambiamento del sistema di valori collettivo già in corso da decenni.

In altri termini si può dire, in linea con il pensiero di molte antiche conoscenze, che se voglio fare qualcosa di buono per ogni tipo di violenza e di guerra, debbo partire da me, dalla cura per me, l’amore per me ed è doveroso aggiungere che questi concetti non possono rimanere frasi alla moda, vaghe idee senza storia, ma devono trovare un seguito, un’applicazione, una concretezza.